La presentazione di "Mia madre mi odia" di Leyla Zeliotto

La presentazione di “Mia madre mi odia” di Leyla Ziliotto

L’opera della scrittrice in presentazione domani a Palazzo Tursi

La giovane scrittrice Leyla Ziliotto presenterà a Palazzo Tursi di Genova la nuova edizione del proprio libro “Mia madre mi odia”.

Saranno presenti numerose autorità ed alti esponenti della cultura nazionale e regionale.

L’opera è di tutto rilievo e si è ritagliata una parte di rilievo nel panorama editoriale. È stata infatti notata e ripubblicata a livello nazionale. Il punto di osservazione viene proiettato verso orizzonti diversi rispetto agli stereotipi di base.

Riportiamo per intero il comunicato ufficiale dell’evento. All’appuntamento sono invitati tutti gli amanti della lettura. Si tratta di un romanzo che dà voce ad alcune espressioni particolari.

Comunicato Stampa

Giovedì 18 gennaio 2018 alle ore 17, presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi in via Garibaldi 9 a Genova, si svolgerà la presentazione del romanzo “Mia madre mi odia” della giovane scrittrice genovese Leyla Ziliotto.

L’evento, promosso dalla consigliera comunale e regionale e con delega alle istituzioni Lilli Lauro, sarà moderato dalla giornalista Giorgia Fabiocchi, con interventi di Emanuela Guerra (avvocato), Luigi Sciabà (docente e ricercatore universitario), Miriam Pastorino (presidente dell’Associazione Culturale “Voltarpagina”).

Il romanzo, nato nel 2017 come un’opera autoprodotta, è stato successivamente acquisito dalla Casa editrice Tabula Fati, che lo ha ripubblicato in una nuova veste editoriale e grafica, distribuendolo in tutta Italia, da Nord a Sud.

Il libro nasce con l’intento di dare voce a realtà poco convenzionali, a dolori solitari e apparentemente inconcepibili come l’odio di una madre nei confronti dei propri figli.

È un libro che fa riflettere sull’assurdità di taluni stereotipi moderni, come quello secondo cui la violenza è una prerogativa esclusivamente maschile, ma anche su altre tematiche attuali come l’integrazione, spesso forzata, di elementi culturali difficilmente assimilabili all’interno della realtà occidentale, l’esterofilia intesa come dovere, la generalizzata perdita di valori e identità, i figli ostaggio di una società assente e muta dinanzi ai loro bisogni.

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